I favolosi anni di Maradona, Zico, Platini, Van Basten e Ronaldo capaci di portare in Italia coppe campioni, palloni d'oro e coppe uefe...
Il favoloso anno delle tre semifinaliste in champions, dell'euro derby e della finale tutta italiana del 2003 e il favoloso mondiale 2006 sono ormai vecchi ricordi...
C'era una volta un sogno italiano che ora non c'è più.
Lo scandalo di calciopoli, la batosta agli europei 2008 e la sfortuna in champions che ci perseguita da anni hanno contribuito a distruggere quel modello perfetto di sistema calcistico che con tanto sacrificio l'italia era riuscita a mettere in piedi.
Si sono fatte 1000 presupposizioni su quale sia stata la vera causa di questa crisi e molti si sono fermati al solo problema economico, ma non credo che si possa affermare ciò, e come se qualcuno ci indicasse la luna e ci fermassimo a guardare il dito.
Credo che il vero problema stia nei giovani e nel pubblico.
Facciamo un esempio con il Manchester united: quando i Red Devils acquistarono nel 2003 per 12,23 milioni di sterline Cristiano Ronaldo nessuno si sarebbe immaginato cosa questo fenomeno portoghese potesse diventare. Nella prima stagione in Premier Leagle colleziona 29 presenze e appena solo 1 gol, ma ciò non ha cambiato il suo futuro. Grazie alla grande personalità di Sir Alex Ferguson che lo tutela e lo fa maturare Cristiano Ronaldo diventerà il miglior giocatore al mondo. Sicuramente anche lui avrà sbagliato le sue partite, vi ricordate la semifinale di champions Milan-Manchester? Il futuro pallone d'oro Kakà annientò a suon di gol il rivale portoghese, ma con ciò nessuno parlò di un Ronaldo-Flop o di un giocatore non all'altezza del palcoscenico europeo.Tutto ciò perchè?
Forse perchè dobbiamo inchinarci al calcio inglese, o per meglio dire alla visione del calcio in inghilterra.
Lo si vede già dentro gli stadi senza barriere, con i tifosi a tu per tu con i loro campioni che vanno allo stadio per vedere uno spettacolo, non importa se a farlo sarà la squadra del cuore o la squadra avversaria, se giochi bene l'applauso è assicurato. Calcio visto come passione intramontabile, dove il pubblico assume il ruolo del 12° in campo e che abbracciati cantano l'inno della propia squadra.
In Italia???...beh la favola è un pò diversa...
In Italia lo stadio è visto molto diversamente, sono come dei carceri, basti pensare al settore ospiti del "Barbera" che più somiglia ad una gabbia per cani randagi che ad una curva. Un pubblico che si è il 12° uomo in campo, ma della squadra avversaria. Un calcio fatto di parole, interviste pre-gara, gara e post-gara(Luciano Spalletti), in cui è più importante il gossip che il calcio stesso giocato.
Una società calcistica che non accetta le critiche e che critica chi invece può portarla di nuovo in alto, chi ha già portato in alto qualcosa.
Abbiamo toccato propio il fondo e forse è arrivata l'ora di rimboccarci le maniche e ricominciare.
Bisogna prendere spunto dalle belle favole di Genoa e Cagliari che meglio esprimono in italia il modello inglese e soprattutto dare spazio ai nuovi talenti, un pò come ha fatto il Manchester con Ronaldo.
La nuova politica di Inter e Juve sta cominciando a dare i suoi frutti(vedi Balotelli e Santon da una parte, Giovinco e Marchisio dall'altra)...chissà sia l'inizio di una nuova era...